«Il nostro lavoro serva ai ragazzi»
Il girato sarà presentato a CiviCa e poi nelle scuole.Un'esperienza di valore da diffondere contro i pregiudizi
Avere 16/17 anni ed interessarsi in maniera approfondita e non scontata a tematiche complesse come la sessualità, l'identità di genere, arrivando ad intervistare, in alcune città italiane, delle figure rappresentative di queste tematiche che, con le loro esperienze personali, stanno portando avanti azioni e progetti tesi a raggiungere la parità di genere e a garantire sempre più diritti alla comunità lgbtq+. Questo l'importante lavoro compiuto da tre giovani nostre concittadine, le 17enni Sara Gennai e Sofia Balleggi e la 16enne Alice Mugnai che da anni fanno parte del progetto «Porto delle storie» (frequentandone i laboratori di scrittura con gli educatori MicheleArena e LauraPirinu) e da quasi tre anni sono le firme di «Parentesi». Dal 4 all'8 settembre hanno fatto un viaggio in tre città italiane per «Atipico», una delle azioni del progetto «Stranger Teens» finanziato da Regione Toscana a cui ha partecipato anche Calenzano. Grazie ai social e alle loro famiglie le studentesse hanno avuto la possibilità di avvicinarsi ed interessarsi a questi argomenti, proponendo poi l'idea di «Atipico».
A gennaio sarà pronto il video delle interviste (montato da PietroGrossi), che sarà presentato in biblioteca e poi portato nelle scuole. L'auspicio delle tre ragazze infatti è che serva agli studenti per prendere più consapevolezza verso le tematiche di orientamento sessuale «per sensibilizzare la nostra comunità sulle tematiche legate alla sessualità e alle differenze di genere con l’obiettivo di far conoscere persone e progetti che stanno lavorando per migliorare il mondo, prevenire discriminazioni e migliorare la conoscenza su orientamento e identità di genere».
Le giovani sono partite con le interviste da Bologna dove hanno incontrato Matilde Cerlini e Piper Cusmano del progetto «Making of Love» («qui abbiamo parlato proprio di sessualità») e poi Mariagloria Posani di Queerculture. Sempre qui è stata la volta di Jessica Giorgia Senesi, attivista transessuale che ha un profilo Instagram dove fa attivismo e parla della sua transizione, e Laura della Rete Jin. A Milano c'è stato spazio per Muriel Ruggero, attivista e paladina del Body positive ed Eytan Ulisse Ballerini, transfemminista e attivista su Instagram. A Torino è stato il turno di Patrizia Celottodella «Casa delle donne», dove il tema è stato il femminismo.
Le tre amiche vogliono continuare a seguire questi argomenti anche realizzando uno studio su Calenzano, registrando ad esempio quante cariche femminili sono presenti nelle istituzioni. «Pensiamo che quanto abbiamo svolto sia di grandissimo valore per limitare la disinformazione e l'ignoranza. Purtroppo registriamo che la maggior parte dei ragazzi nostri coetanei sono disinteressati di politica e di queste tematiche. Solo i maschi che non stanno esclusivamente con altri maschi sono più consapevoli, meno intossicati dal maschilismo dilagante. Anche a scuola l'educazione sessuale praticamente non esiste e se si parla di qualcosa lo si fa solo in riferimento ad aspetti negativi come le malattie sessualmente trasmissibili».