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Il momento del riconoscimento: gli operatori della sanità pratese ricevono un attestato di merito ed un encomio per i meriti conseguiti durante l’emergenza sanitaria per il Coronavirus

La data del 12 ottobre è una data importante per il mondo della sanità di Prato. Nel 2013, in questo giorno, dopo secoli di attività è stato chiuso il Vecchio ospedale della città ed in quattro giorni, 200 pazienti sono stati trasferiti al Santo Stefano.

Il momento del riconoscimento: gli operatori della sanità pratese ricevono un attestato di merito ed un encomio per i meriti conseguiti durante l’emergenza sanitaria per il Coronavirus
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La sanità pratese ha ricevuto un attestato di merito ed un encomio in segno di ringraziamento per l’impegno profuso e la straordinaria competenza professionale verso la comunità pratese durante la pandemia da Covid-19. Nella hall dell’ospedale Santo Stefano il Sindaco di Prato, Matteo Biffoni ha consegnato agli operatori sanitari l’attestato di merito che testimonia la riconoscenza del Comune di Prato per i meriti conseguiti durante l’emergenza sanitaria del Coronavirus, per l’eccezionale spirito di abnegazione, per lo straordinario senso del dovere e la competenza professionale dimostrati nel prestare assistenza alla cittadinanza. Il Sindaco di Montemurlo, Simone Calamai ha consegnato l’Encomio in segno di riconoscenza di tutta l’Amministrazione comunale per lo spirito di sacrificio ed il senso del dovere dimostrati in questi difficili mesi e per l’esempio virtuoso di professionalità e moralità.

Cerimonia coi sindaci di Prato e Montemurlo

Alla cerimonia oltre ai Sindaci di Prato e Montemurlo erano presenti S.E. il Prefetto di Prato Lucia Volpe, il Questore Giuseppe Cannizzaro, il Comandante provinciale dei Carabinieri Zamponi Francesco, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza Massimo Licciardello, il Consigliere regionale Ilaria Bugetti, i presidenti degli Ordini dei medici e degli infermieri di Prato, il direttore dello staff della direzione sanitaria dell’Azienda Usl Toscana centro Roberto Biagini, il direttore dell’ospedale Daniela Matarrese, rappresentanti delle professioni sanitarie ed altri rappresentanti delle Istituzioni. Ospite della serata lo scrittore Edoardo Nesi.

La data del 12 ottobre è una data importante per il mondo della sanità di Prato. Nel 2013, in questo giorno, dopo secoli di attività è stato chiuso il Vecchio ospedale della città ed in quattro giorni, dopo un lavoro ininterrotto e delicato da parte di medici, infermieri, operatori sanitari ed altre figure professionali oltre al personale del volontariato, 200 pazienti sono stati trasferiti al Santo Stefano, la nuova struttura ospedaliera.

Proprio oggi, sette anni dopo, tutti gli operatori della sanità che svolgono attività in ospedale e nelle strutture del territorio che si sono messi a disposizione della comunità e sono stati impegnati nella cura delle persone durante la pandemia da Covid-19 hanno ricevuto riconoscimenti, dopo la consegna del Gigliato d’oro e dell’Encomio al Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Paolo Morello Marchese, lo scorso 8 settembre, durante la celebrazione della festività del Santo Patrono di Prato.

“Sono 2000 gli operatori che ogni giorno lavorano nel nostro ospedale - ha detto Daniela Matarrese – tutti insieme partecipiamo alla gioia di ricevere questi riconoscimenti. Abbiamo sempre sentito l’affetto di tutti i cittadini, ogni giorno ci hanno fatto sentire la carica per continuare il nostro lavoro, grazie di cuore ai nostri dipendenti”.

Anche il Prefetto ha rivolto un sentito ringraziamento ai sanitari, “ sono felice di potervi dire grazie a nome dell’Istituzione che ho l’onore di rappresentare. Ho sempre apprezzato la disponibilità degli operatori sanitari e l’energia positiva di cui i cittadini hanno potuto beneficiare”

 

“Nel settimo anniversario del Nuovo Ospedale possiamo dire senza remore che il Santo Stefano ci ha permesso di affrontare al meglio la prima fase della pandemia in questo anno davvero difficile per la sanità - dichiara il sindaco Matteo Biffoni - Una struttura nuova, all’avanguardia, che ha permesso di operare in sicurezza e soprattutto i professionisti del sistema sanitario, sia ospedalieri sia del territorio, che stanno affrontando ancora un periodo complesso. I prossimi mesi saranno difficili per tutti, il rispetto delle regole e la responsabilità di ciascuno ci permetteranno di affrontare al meglio questo momento così complicato”

« È stata una grande gioia consegnare al personale in servizio all'ospedale Santo Stefano di Prato l'encomio voluto dal Comune di Montemurlo per dire grazie a chi non si è mai fermato nella lotta al Covid - dice il sindaco Simone Calamai, che lo scorso 10 settembre a Villa Giamari ha voluto dedicare una serata di ringraziamento a chi sul territorio ha lavorato per portare assistenza alla comunità

L'emergenza è tutt'altro che finita- continua il sindaco- ci aspettano altre prove, ma come amministrazione comunale abbiamo ritenuto importante dire grazie a chi ha sempre lavorato per il prossimo, a chi non si è tirato mai indietro nella lotta al virus. Questo encomio rappresenta il grande abbraccio della comunità montemurlese verso il proprio ospedale. Un abbraccio carico di riconoscenza e sostegno per il lavoro svolto quotidianamente da medici, infermieri, tecnici, oss, personale amministrativo e di servizio, nessuno escluso. Dall'inizio dell'emergenza il Comune di Montemurlo ha sempre ripetuto una frase che è diventato il nostro mantra: solo insieme possiamo farcela, perché nessuno si salva da solo ma serve la responsabilità di tutti».

E’ stato ospite lo scrittore pratese Edoardo Nesi, vincitore del premio Strega nel 2011 con il libro “Storia della mia gente”

Ha raccontato in una intervista con il dottor Dante Mondanelli, medico della direzione sanitaria che sta completando il suo nuovo libro, ma ha voluto portare i ringraziamenti alla sua Città. “ Sono orgoglioso di essere pratese- ha detto lo scrittore - in questa città c’è qualcosa che la rende particolarmente volitiva, sempre con la voglia di andare avanti e superare i brutti momenti. Sono particolarmente affezionato a questo ospedale dove sono stati ricoverati i miei genitori. Voglio anche io porgere il mio grazie di cuore a tutti”.

A chiudere la serata in rappresentanza della Direzione aziendale il dottor Roberto Biagini che ha portato i saluti del Direttore Generale. “Qui mi sento a casa nonostante non sia pratese, ha detto Biagini. Sono stato il direttore sanitario di questo ospedale nel 2014 e sono sempre stato colpito dall’operatività di questa comunità alla quale sono riconoscente. Ringrazio tutte le autorità presenti, tutti gli operatori per il loro sacrificio ed impegno.”

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