Siena

Gaiole in Chianti, coltivava un intero campo di papavero da oppio

Sequestrate 279 piante, denunciato un 56enne

Gaiole in Chianti, coltivava un intero campo di papavero da oppio
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Era un campo ben curato, con ben 279 piante di papavero da oppio. E' quanto si sono ritrovati davanti la Guardia di finanza di Siena a Gaiole in Chianti. Impossibile che quelle piante passassero inosservate.

L'attenzione dei militari è stata catturata dal particolare colore e dalla forma della pianta e del bulbo del papavero da oppio, che si distingue dal papavero comune per il colore violaceo e per il verde intenso dello stelo, si tratta infatti di fiori dall’aspetto che non passa inosservato.

Conservava 279 piante

I finanzieri del Gruppo di Siena hanno individuato un terreno sul quale erano state poste a dimora alcune aiuole, particolarmente curate, in cui erano coltivate le piante del papavero da oppio.

Le tempestive attività di appostamento sul luogo, hanno consentito di identificare il soggetto che ne curava la manutenzione e la coltivazione, un cittadino indiano di 56 anni, e di perquisirne l’abitazione.

All’esito delle ricerche, sono state rinvenute piante da papavero da oppio coltivate, delle quali 202 nel terreno e 77 presso l’abitazione, ubicate sul balcone in fioriere protette da pannelli in plastica (per impedirne la vista dall’esterno) ed ossigenate con 2 apparati di ventilazione.

La giustificazione: "Servono per esigente terapeutiche"

Le spiegazioni offerte ai militari dal 56enne e dai suoi familiari sono apparse subito contraddittorie ed inverosimili. Infatti, hanno cercato di giustificare la coltivazione con non meglio precisate esigenze di carattere terapeutico, ancorché non autorizzate, o quale ingrediente di dolci tipici fatti in casa.

 

Quella dei finanzieri un'attività di prevenzione

La particolare conformazione del territorio, a spiccata vocazione agricola, ha determinato il Comando Provinciale nel tempo a creare un vero e proprio dispositivo permanente di ricognizione delle aree rurali, ricorrendo in qualche caso anche ad unità aeree del Corpo, particolarmente intensificato nel periodo tardo primaverile ed estivo, alla luce delle migliori condizioni ambientali per la crescita di tale tipologia di piante.

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