Sciopero generale

Firenze in piazza: “Siamo tutti Gkn”

Dario Salvetti, operaio Gkn e rappresentante Rsu: “Suoniamo la Martinella da Palazzo Vecchio: stiamo insorgendo”.

Firenze in piazza: “Siamo tutti Gkn”
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Firenze in piazza: “Siamo tutti Gkn”

Una piazza gremita stamani ha accolto in piazza Santa Croce a Firenze gli interventi dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali in occasione dello sciopero generale per difendere il posto di lavoro degli operai della Gkn, lo stabilimento di Campi Bisenzio.

Grandi applausi per Dario Salvetti

L’intervento più applaudito é stato quello di Dario Salvetti, operaio Gkn e rappresentante della Rsu. Stamani il corteo degli operai é arrivato in piazza con la bandiera dell’Anpi di Campi Bisenzio e della brigata Garibaldi “Vittorio Sinigaglia”. Il corteo dei lavoratori è stato  applaudito da una città intera, tantissimi, infatti, i cittadini presenti che hanno voluto esprimere solidarietà e vicinanza agli operai.

“Suoniamo la Martinella: stiamo insorgendo. In tutti questi giorni, - ha tuonato Salvetti dal palco - abbiamo detto no al licenziamento con i nostri corpi, la politica che strumenti ha per fermare la delocalizzazione? Se le istituzioni non hanno strumenti devono dirci che sono imponenti ma il rischio è quello di diventare complici. Se oggi la politica non si attrezza per diventare potente allora si dimostrerà complice. Oggi siamo vincolati al vostro abbraccio, all’abbraccio di tutta una città”.

I sindacati uniti

“Ormai da anni - hanno affermato i sindacati confederali -  combattiamo per un sistema economico che non abbia nel massimo profitto e nella libertà di impresa i suoi presupposti. Le grandi vertenze industriali, ultima in ordine di tempo quella della Gkn, mostrano invece sempre più la volontà delle grandi multinazionali di agire in nome del profitto senza considerare il destino di migliaia di lavoratori e lavoratrici. È il nostro tessuto manifatturiero ad essere a rischio, con la sua capacità di produrre lavoro stabile e tutelato. Il rischio è una progressiva desertificazione delle nostre aree industriali con il conseguente aumento del lavoro povero, senza diritti e delle presenze criminali.

Le difficoltà del lavoro attraversano non solo la manifattura, ma interi settori economici del nostro territorio. Dalla grande distribuzione al settore pubblico, dalla cura alla persona al settore agricolo, dal mondo dello spettacolo alla logistica e all’edilizia, il lavoro viene svalorizzato, ridotto a necessità produttiva e non a dignità delle persone.

Il tempo della mobilitazione è adesso. Siamo impegnati per ricomporre le filiere, eliminare l’illegalità, fare in modo che il sistema delle imprese offra lavoro stabile e che il sistema pubblico provveda a dare un indirizzo in economia attraverso un suo impegno diretto e più adeguate forme di controllo.

La decisione di chiudere la Gkn è l’espressione più chiara di una arroganza inaccettabile, che deve essere bloccata prima che si possa diffondere e diventare un ‘modello’ di politica industriale. Per tutti è il momento di scegliere da che parte stare non solo con le parole, ma con fatti concreti. Serve una risposta ferma e decisa, serve che i lavoratori e le lavoratrici, organizzati in sindacato, siano i protagonisti del cambiamento”.

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