Famiglia morta per il monossido, migliorano le condizioni della bambina di 6 anni
Restano stabili le condizioni della piccola sopravvissuta a 5 giorni dalla tragedia di San Felice a Ema in cui ha perso genitori e fratello
Lotta per la vita la piccola di 6 anni, unica sopravvissuta alla strage causata dal monossido che ha sterminato la sua famiglia residente nella villa di San Felice a Ema, località alle porte di Firenze. Dal pomeriggio di giovedì 19 dicembre, data del tragico ritrovamento, la bambina è ricoverata all'ospedale pediatrico Meyer.
L'accaduto
Tre i morti nell'abitazione, la madre, il padre e il fratello maggiore. Una scena terribile quella palesatasi di fronte ai soccorritori e alle forze dell'ordine: sul divano i corpi senza vita del padre Matteo Racheli, 49 anni, e del figlio Elio, 11 anni, nato dalla relazione con l'ex moglie. Poco distante, a terra, l'attuale compagna Margarida Alcione, 46 anni e di origine brasiliana.
Fin da subito si è fatta largo l'ipotesi di una morte causata dal monossido di carbonio. All'interno dell'abitazione sono state trovate due fonti di riscaldamento: la caldaia e delle stufe a pellet. Strumenti che saranno analizzati per valutarne eventuali malfunzionamenti che potrebbero aver provocato le fatali inalazioni.
Familiari in ospedale
Sottoposta a sedute di camera iperbarica, le condizioni della bimba risultano essere stabili, con un lieve miglioramento a 5 giorni dal ricovero. Un percorso lungo e complicato quello che attende la piccola. Con lei in ospedale i parenti, i cugini paterni e il fratello, figlio solo della madre. I servizi sociali nel frattempo hanno affidato al dottor Zaccaria Ricci, responsabile di anestesia e rianimazione del Meyer, la tutela legale provvisoria della bambina.