Nel pistoiese

Eccesso di tumori rari a Casalguidi, si continua a indagare

Al momento le analisi escludono fenomeni di rischio. Sono stati approvati finanziamenti per nuovi studi

Eccesso di tumori rari a Casalguidi, si continua a indagare
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Un eccesso di tumori rari (sarcomi) che ha dato il via a un'indagine epidemiologica. Siamo nella frazione di Casalguidi, nel comune di Serravalle Pistoiese. Adesso, dopo le analisi l'Asl Toscana Centro esclude la presenza di importanti fattori di rischio nell’ambiente e nei luoghi di vita.

I risultati del dipartimento di prevenzione dell’Azienda Asl Toscana centro

A tale conclusione si è giunti dopo un’analisi condotta sugli indicatori di salute dalla quale non si sono evidenziante particolari criticità in termini di ospedalizzazione e mortalità generale e per singole cause, compresi i tumori, rispetto ai valori medi regionali.

I risultati sono stati raggiunti dal dipartimento di prevenzione dell’Azienda USL Toscana centro (attraverso l'Unità Funzionale complessa di Epidemiologia e l'Unità Funzionale Complessa di Igiene Pubblica e Nutrizione dell'area pistoiese) in collaborazione con l’Agenzia regionale di sanità della Toscana-ARS, l’Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la rete oncologica-ISPRO e ARPAT.

Sotto esame 6500 cittadini

Quanto fin qui acquisito è stato oggetto di un incontro regionale, svoltosi in questi giorni, alla presenza dei rappresentanti dei comuni e dei territori interessati, nel corso del quale è stato evidenziato che l’analisi sugli oltre 6.500 cittadini residenti nella sola frazione di Casalguidi sembra confermare i buoni indicatori rilevati per il Comune nel suo complesso, con l’eccezione di un eccesso di sarcomi, come rilevato dalla segnalazione iniziale dei Medici di Medina Generale.

Con interviste dirette ai pazienti e loro familiari, oltre alle abitudini di vita e lavoro e hobby, sono state prese in esame anche le informazioni cliniche, le storie sanitarie, compreso l'uso di farmaci, basandosi, anche in questo caso, sulle segnalazioni dei Medici da cui non risultano particolari esposizioni a rischio.

Indagine sui soggetti affetti da sarcoma

L’indagine condotta con interviste dirette ai soggetti affetti da sarcoma e loro familiari non ha evidenziato caratteristiche particolari. Non sono state infatti rilevate significative analogie tra i soggetti per i fattori di rischio dei sarcomi noti dalla letteratura scientifica internazionale, tra cui ambienti di vita e lavoro frequentati, abitudini di vita e hobby, storie cliniche, uso di farmaci e familiarità per malattie. In qualche caso non è da escludere una componente genetica

Anche le misurazioni e le analisi effettuate sulla qualità degli ambienti, dentro le case dei pazienti (che si sono interrotte durante la pandemia e ora riattivate) e sull’acqua dei loro pozzi privati, fino ad oggi non hanno evidenziato la presenza di alcun problema di inquinamento.

In modo analogo, le indagini ambientali di ARPAT escludono la presenza di significativi fattori di inquinamento nell’area, tra cui la Discarica del Cassero.

Monitoraggio di Arpat

Le attività storiche di monitoraggio di ARPAT hanno testimoniato che non ci sono contaminazioni dell’aria, dell’acqua e del terreno nella Discarica del Cassero che interessino la popolazione che vive nelle vicinanze, né tantomeno altrove. D’altra parte, l’ipotesi di rischi indotti dall’inceneritore di Montale non è sostenibile per la eccessiva distanza dell’impianto da Casalguidi.

Durante gli anni delle indagini epidemiologiche e della pandemia, ARPAT ha identificato un’area vicina a Casalguidi (Via del Redolone) con inquinamento da CVM, circoscritta con mappature e campionamenti di pozzi, anche con la collaborazione dell’Ufficio di Igiene di Pistoia e che oggi è sottoposta a bonifica.

Allo stato attuale delle verifiche, l’area non presenta nessi riconducibili ai casi dei sarcomi oggetto dell’indagine. Più recentemente ARPAT ha segnalato altri due inquinamenti di acqua profonda, di cui una da CVM nell’area nord di Monsummano Terme ed una da tetracloroetilene in località Masotti nel Comune di Serravalle.

La relazione tra questi due episodi di inquinamento e gli indicatori di salute dei residenti in queste aree deve essere ancora pienamente valutata, anche se sembra potersi escludere un rischio per esposizione della popolazione.

Approvata la delibera regionale con i finanziamenti per nuovi studi

L’assessore regione al diritto alla Salute e sanità, Simone Bezzini ha confermato la massima attenzione sulla vicenda testimoniata dal finanziamento da parte della Giunta Regionale (Del n. 526 del 15 maggio 2023) di un nuovo studio sui possibili determinanti genetici, confermando l’impegno degli assessorati regionali alla sanità e all’ambiente, quest’ultimo diretto da Monia Monni, nel continuare il monitoraggio ambientale e sanitario nell’area in questione.

Da parte del dipartimento della prevenzione nell’anno in corso saranno portate a termine le attività sospese per la pandemia, allargate le osservazioni ad altri territori limitrofi a Casalguidi e al tempo stesso verrà avviato il nuovo Studio in collaborazione con ISPRO e ARS sui possibili determinanti genetici dei casi che si protrarrà fino al 2024; è in corso anche il coinvolgimento dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha dato una preliminare disponibilità alla collaborazione.

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