IL MARITO RACCONTA

Condannata la donna incinta del 14enne. Il marito racconta: "Prima notte dura. Sono entrambi miei figli"

Il marito si è confessato a due giorni dall'incarcerazione della moglie condannata: "I parenti del ragazzo aspettavano mia moglie sotto casa"

Condannata la donna incinta del 14enne. Il marito racconta: "Prima notte dura. Sono entrambi miei figli"
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È arrivata la condanna definitiva di 6 anni, 5 mesi e 15 giorni alla donna di Prato, al tempo 30enne, che ebbe un figlio con un ragazzo di 14 anni, a cui dava lezioni private di inglese. Una relazione andata avanti dal 2017 al gennaio 2019 e per la quale è stata condannata per atti sessuali e violenza sessuale per induzione su minore.

La donna sconta la sua pena nel carcere di Sollicciano dove tra martedì 24 e mercoledì 25 ha trascorso la prima notte lontano dalla famiglia formata dal marito e dal figlio primogenito avuto con lui.

"Prima notte molto dura"

Della prima notte della donna in carcere ha parlato proprio il marito, confidatosi alle colonne de Il Corriere Fiorentino. A lui, 35 anni, il compito di prendersi cura dei due bambini - il suo e quello di 5 anni di cui ha rivendicato la paternità - tra i quali ammette non esserci differenze.

"Sono entrambi i miei figli - ha subito precisato -. La prima nottata è stata tosta, era la prima senza di lei. Il piccolo è rimasto con me, mentre il grande è voluto stare dai nonni. Pensavamo di essere pronti ma non lo sei mai finché non arrivi a viverle queste situazioni".

Un avvicinamento non semplice soprattutto per il figlio maggiore della donna.

"Lui è parecchio chiuso, difficile tirargli fuori i suoi pensieri. Ha iniziato un percorso terapeutico ma adesso è difficile farlo proseguire, è pur sempre un adolescente", dice il padre.

Il saluto alla moglie

Il racconto è poi tornato indietro alla notte precedente al saluto con la moglie, in cui i due hanno parlato lungamente, e ai periodi successivi allo scandalo.

"Tante cose ce le siamo detti la notte prima, lì per lì ci siamo salutati promettendoci di rivedersi. Andrò a trovarla non appena sarà possibile - ha affermato - . Non mi piace passare per quello che non ha colpe. Ho commesso tanti errori anche io in passato. Dopo lo scandalo parlammo molto, come si fa fra persone civili. Credo tutto possa essere salvato se viene analizzato a dovere. Stiamo insieme sin da giovani, ne abbiamo passate tante".

Le visite dei parenti del ragazzo vittima di abusi

L'uomo ha ammesso di non aver avuto alcuna visita né dal ragazzo vittima di abusi da parte della moglie, padre del bambino che ora vive con lui, ma di aver avvistato fuori da casa alcuni dei suoi parenti in diversi momenti.

"L’altro ieri davanti a casa vi erano alcuni dei suoi famigliari. Era il giorno della condanna definitiva. Ho riconosciuto il padre del ragazzo, voleva vedere mia moglie andare in carcere. Era già capitato dopo i giudizio in primo e secondo grado. Ogni volta c'era qualcuno in attesa che la portassero via", ha concluso.

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