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Centinaia di firme per dire no alla spiaggia a La Chiusa sul torrente Marina

Si temono anche contraccolpi negativi per le attività di somministrazione già presenti. Sarà ampliato il parcheggio lungo la Sp8.

Centinaia di firme per dire no alla spiaggia a La Chiusa sul torrente Marina
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Sta sollevando non poche polemiche la notizia della messa a bando da parte del Comune dell’area a La Chiusa sul torrente Marina, all’incrocio tra questo e la Marinella, luogo solitamente molto frequentato dalla cittadinanza nei mesi di calura. Il bando, che scade l’8 maggio, permetterà al gestore di allestire una vera e propria spiaggia sulle rive del fiume, tra giugno e settembre, mettendo a disposizione tavolini e sdraio, ma anche cibi e vivande, fornendo altresì un controllo dell'area.

Non è perplessa solo una parte dell'opposizione politica, ma sollevano dubbi sulla bontà di questa iniziativa anche alcuni residenti de La Chiusa ed i negozianti presenti: «Rischiamo di lavorare ancora meno - dichiarano i commercianti - Come se non bastassero i problemi derivati da questi mesi di aperture a singhiozzo. L'amministrazione avrebbe fatto meglio a realizzare un ampliamento del parcheggio lato Barberinese, da subito insufficiente, nonché collocare qualche gioco per bambini nei giardinetti di via di Davanzello». I residenti temono schiamazzi fino a tarda ora vista la possibilità data al gestore di prolungare l’orario di apertura fino alle 24 due volte la settimana in occasione dello svolgimento di eventi di intrattenimento o pubblico spettacolo. Il fatto che preoccupa tutti è la chiusura di questo tratto naturalistico.

La politica si è fatta sentire mediante Sinistra per Calenzano, che critica profondamente questa scelta, sia appunto perché «il gestore della spiaggia potrà limitare, vietare o condizionare l’accesso al pubblico», ma perché verrà data in concessione anche l'area di recente piantumazione nell’ambito del progetto "Mosaico Urbano" : «I circa 80 giovanissimi alberelli e arbusti piantumati rischiano quindi di fare decisamente una brutta fine». La Sinistra si preoccupa inoltre delle ricadute sui commercianti ed infine aggiunge: «Capiamo l’esigenza di presidiare la pozza per prevenire incuria e possibili comportamenti pericolosi, ma arrivare a privatizzare questa “spiaggia popolare”, e in generale privatizzare gli accessi ai beni pubblici, penalizzando anche chi si comporta correttamente ma non può permettersi di pagare per avere un po' di svago e di relax vicino a casa, ci sembra davvero eccessivo, specialmente vista la rete di associazioni ma anche di attività commerciali locali che si potevano invece coinvolgere per una manutenzione meno invasiva dell’area. Con la decisione presa attualmente, l’eventuale degrado non sarà risolto, ma solo spostato altrove». La nota si conclude con un sottile interrogativo, chiedendosi cioè se anche il parco delle Carpugnane sarà messo a pagamento.

Un presidio del luogo eviterebbe il ripetersi di fatti gravi come l'incidente mortale di due anni fa (vi annegò un giovane, che con un gruppo di amici probabilmente aveva bevuto troppo) o la frequente presenza di rifiuti abbandonati. Però, si chiede qualcuno, perché non è stata messa a bando l'area alla diga di Valigari, a poche centinaia di metri? A questo risponde il sindaco Riccardo Prestini: «La realizzazione di aree attrezzate lungo il torrente Marina è una previsione del nostro programma di mandato ed è quindi un punto che stiamo realizzando, coerentemente agli impegni presi con i cittadini che hanno votato questa amministrazione. L'obiettivo è quello di valorizzare ulteriormente il nostro territorio e dare nuovi servizi a quei cittadini che già frequentano questi luoghi. Voglio subito sfatare quella che sta diventando una leggenda metropolitana: non privatizziamo la Marina, del resto sarebbe impossibile, così come avviene sulle spiagge. I cittadini potranno continuare a frequentare questo luogo, scegliendo se fermarsi dove non ci sono i servizi oppure se usufruire degli spazi attrezzati e i relativi servizi. Abbiamo scelto quest'area perché in parte è comunale e quindi facilita l'allestimento di attrezzature senza dover chiedere ulteriori concessioni al Demanio idrico e/o a privati,  con conseguenti maggiori costi di realizzazione. Il bando è tuttora aperto e se ci sono esercizi commerciali o soggetti interessati possono partecipare».

Per quanto riguarda la richiesta di più posti auto sempre Prestini precisa che: «E' previsto l'ampliamento del parcheggio esistente composto di circa 16 posti. Il progetto è già in fase di elaborazione per realizzarne altri 40 a servizio dell'area, oltre a quelli già realizzati nei pressi dell'acquedotto romano che a breve ci saranno consegnati sempre da società Autostrade».
È stata intanto avviata una petizione su change.org, che ha già superato le 300 firme (dato aggiornato a mercoledì, ndr), per contrastare la decisione dell'amministrazione.

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