«Caro ministro... no a scali doppioni», tanti cittadini hanno scritto a Roberto Cingolari, ministro della Transizione ecologica
Il Movimento 5 Stelle ha chiesto in Regione la chiusura dell’aeroporto di Peretola.
Non si placano le polemiche sulla realizzazione della nuova pista di Peretola. La settimana scorsa è stata respinta in Consiglio regionale una mozione presentata dalla consigliera del Movimento 5 Stelle Silvia Noferi in merito alla chiusura definitiva dell’aeroporto Vespucci. La mozione ha infatti ricevuto il voto favorevole solo dei consiglieri pentastellati, mentre tutti gli altri gruppi hanno votato contro. L’atto, impegnava la Giunta a predisporre l’immediata chiusura dell’aeroporto a causa della mancanza delle autorizzazioni previste ai fini della sua operatività e sicurezza, almeno fino a quando il gestore non provvederà alla messa in atto di tutte le prescrizioni precettive, derivanti dal decreto interministeriale di valutazione di impatto ambientale del 2003, e non otterrà la necessaria conformità urbanistica. Durante la discussione in aula Noferi ha ricordato come, appena il 9 aprile scorso, il ministero alla transizione ecologica ha ribadito che «non c’è legge per cui un ministro possa dispensare il gestore da quanto disposto nel 2003 dalla Via». «Io voglio l’aeroporto – ha commentato la consigliera – ma voglio che funzioni secondo le regole».
Secondo il Partito democratico l’atto conteneva inesattezze e la rete aeroportuale con lo scalo Vespucci continua ad essere essenziale per la ripresa economica dell’intera Toscana. Alcuni cittadini hanno poi posto all'attenzione del Ministro e delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato la proposta di alcuni legislatori francesi che hanno votato per abolire i voli interni su rotte che possono essere coperte dal treno in meno di due ore e trenta. «Noi cittadini – hanno scritto nella lettera – siamo residenti nella provincia di Firenze e siamo da sempre perplessi sulla presenza di un aeroporto contermine alla città mentre a distanza di soli 80 chilometri vi sono altri due aeroporti. La vita dei cittadini che abitano nelle prossimità dell’aeroporto fiorentino che vivono da anni in condizioni di salute precaria per gli effetti dell’inquinamento acustico oltre che le emissioni di carbonio, sono ormai evidenti. Finalmente a livello europeo si stanno creando i presupposti per garantire la salute e l’ambiente in tempi ormai brevi, al 2030 mancano solo 9 anni, anni in cui si può e si deve scegliere una diversa visione e una opportuna transizione ecologica che utilizzi i mezzi non inquinanti, adottando, anche in Italia una proposta di legge che elimini gli aeroporti “doppioni”, rimodulando il piano nazionale aeroporti». Nel mentre il dibattito politico ha continuato ad essere incandescente.
«L'ampliamento dello scalo – ha spiegato Volt, il movimento paneuropeo che ha già affermato sosterà alle prossime elezioni il sindaco Lorenzo Falchi – non rientra in quelle che noi riteniamo essere le priorità di sviluppo infrastrutturale per una regione veramente connessa. Ciò che resta prioritario è la messa a norma dell’aeroporto di Firenze soprattutto sul versante dell’inquinamento acustico. Se sarà necessario riorientarlo emergerà dalle analisi tecniche, tenendo conto che è indispensabile creare il parco della Piana, tutelare il polo scientifico di Sesto Fiorentino, minimizzare il più possibile i disagi per la comunità e il territorio». Durissima la nota diffusa da Sinistra Italiana: «Nonostante gli ostacoli a nostro avviso insuperabili che rendono impossibile la realizzazione dello scellerato progetto del nuovo aeroporto di Firenze, assistiamo continuamente a uscite pubbliche di politici locali, di industriali e di esponenti del mondo imprenditoriale che non perdono occasione per magnificare la bellezza, la necessità per lo sviluppo del turismo e della ripresa economica. Se il Nuovo Aeroporto non è “ in pista”, e non lo sarà ancora a lungo, anche quello attuale non se la passa molto bene – hanno aggiunto – anche alla luce delle recenti notizie che importanti paesi europei, come la Francia, si stanno interrogando sulla necessità di ridurre drasticamente il traffico aereo e il conseguente inquinamento prodotto, obbligando all'uso del treni per tragitti inferiori a 200 chilometri, rilanciamo con forza la nostra convinzione, di un miglioramento del collegamento ferroviario con l'Aeroporto di Pisa».
Parere positivo all’aeroporto e al suo ampliamento è invece arrivato da Italia Viva: «lo scalo di Firenze è strategico e anche necessario per la mobilità, per le imprese, per il sistema regionale dei trasporti – ha affermato il consigliere regionale Maurizio Sguanci – si tratta di un hub determinante anche per il mantenimento di centinaia di posti di lavoro. Sono tredici anni che si parla dell'aeroporto di Firenze in modo concreto. Se ne parlava da cinquant'anni in modo solo ideologico. Adesso siamo vicini al miglioramento dello scalo dando maggiore benessere a 45mila fiorentini e agli abitanti di Quaracchi, Brozzi e Peretola». La vicenda, insomma, continuerà a tenere banco anche nelle prossime settimane, monopolizzando, non c’è dubbio, le prossime elezioni comunali sestesi.