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Bimba di 30 mesi dimenticata al supermercato

Bimba di 30 mesi dimenticata al supermercato
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Sono le 20.40 circa di ieri quando alla Centrale Operativa dei Carabinieri di Firenze giunge una richiesta d’intervento alla Lidl di via D’Annunzio: poco prima un cliente del supermercato aveva notato una bambina in passeggino lasciata a dormire da sola tra le corsie e aveva segnalato la circostanza al personale dell’esercizio commerciale che aveva cercato inviano di trovare i genitori ma di loro nessuna traccia. ​

Bimba di 30 mesi dimenticata al supermercato

Immediatamente i Carabinieri della Stazione di Firenze Campo di Marte, inviati sul posto, costatavano l’effettiva presenza di una bimba in dormiveglia, richiedendo l’intervento di personale sanitario per accertarne le condizioni di salute. Durante l’attesa, si riusciva a svegliare la bambina, la quale manifestava una crisi di pianto, perché spaventata. Solo dopo un pò di tempo giungeva sul posto un cittadino egiziano cl. 57, residente a Firenze, il quale riferiva di essere il nonno materno delle bambina e, difatti, nell’avvicinarsi alla minore, quest’ultima si calmava. Contestualmente, sopraggiungeva anche l’ambulanza della Misericordia di Varlungo i cui sanitari accompagnavano la bambina presso l’ospedale pediatrico Meyer, sia per la valutazione clinica, sia chiarire la preminente e preoccupante questione dell’abbandono all’interno del supermercato. In tale frangente, giungeva la madre ed il padre, entrambi egiziani, i quali in un italiano approssimativo tentavano di spiegare la vicenda ed in particolare la donna riferiva di essersi recata al supermercato per fare la spesa unitamente alla sorella ed alla propria figlia nata nell’anno 2018. Una volta all’interno del negozio, le due donne si erano separate ciascuna convinta di aver affidato la sorveglianza della bambina all’altra. La madre, infatti, completati gli acquisti, si era avviata tranquillamente verso casa ove, dopo svariato tempo, era sopraggiunta, senza la figlia, anche la sorella la quale, alla richiesta di dove fosse la bambina, si avvedeva di non aver inteso che la bambina le era stata affidata.
Le condizioni psicofisiche generali della bambina erano buone, era curata nell’aspetto e nell’igiene personale, non vi era presenza di alcun segno traumatico e il rapporto madre figlia era apparso solido. Pertanto d’intesa con l’autorità giudiziaria, non ravvisando pericolo per l’integrità psicofisica della minore, quest’ultima veniva riaffidata alla madre, in qualità di esercente la responsabilità genitoriale, la cui posizione tuttavia è al vaglio in ordine ad eventuali responsabilità penali. Si è trattato quindi di un ennesimo episodio di bambini dimenticati che, fortunatamente, ha avuto un lieto fine.

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