Bevve detergente per auto a Monte San Savino, nessun incidente: indagine per tentato omicidio
Il 29enne addetto di un autolavaggio è stato in coma per quasi un mese. Tutto sarebbe nato da una lite con un altro uomo
Si arricchisce di nuovi particolari l'incidente - adesso presunto tale - avvenuto in località Costa del Molino a Monte San Savino il giorno di Ferragosto di quest'anno. In un primo momento l'ipotesi era che il 29enne addetto all'autolavaggio coinvolto avesse confuso la bottiglietta di detergente con quella dell'acqua, bevendone per errore il contenuto.
Il giovane di origini pakistane è stato così ricoverato all'Ospedale San Donato di Arezzo dove era stato trasportato in codice rosso attorno alle ore 16 di giovedì 15 agosto 2024. Ad un mese di distanza dall'accaduto, la Procura di Arezzo non crede più all'errore: le ipotesi di reato vanno infatti dalle lesioni gravissime fino persino al tentato omicidio.
Cosa è cambiato
Il liquido gli aveva provocato ustioni alla bocca e danni agli organi interni. Il 29enne era stato trasferito dal San Donato di Arezzo al Cisanello di Pisa per le sue condizioni gravissime. È stato quasi un mese in coma, prima di svegliarsi qualche giorno fa. Le ultime ricostruzioni sull'accaduto unite alle ultime testimonianze hanno ribaltato le ipotesi dell'incidente.
Stando a quanto raccontato da La Nazione, nell'officina con il 29enne vi era anche un altro uomo. Anche lui di origine straniera, conosceva il giovane ma i rapporti fra di loro si sarebbero incrinati in quel periodo. Non era un collega e probabilmente non sarebbe nemmeno dovuto essere lì. Tra i due sarebbe scattato un litigio, forse anche delle botte.
Alla fine ad avere la peggio il giovane pakistano, a terra inerme dopo aver ingerito dell'acido muriatico. Un mistero sul quale al momento pendono numerosi interrogativi. Si va dal movente di un eventuale avvelenamento ancora poco chiaro, fino ai motivi per cui sarebbe ancor prima scaturita la lite.
I carabinieri proseguono nelle indagini mentre è stato sentito anche il datore di lavoro del 29enne. L'uomo è stato ascoltato come persona informata dei fatti e sarebbe indagato di falsa testimonianza oltre che di reati legati alla sicurezza sul luogo di lavoro. L'altro è colui con il quale è scattato il litigio, finito con il pakistano in ospedale: i reati ipotizzati sono di lesioni gravissime fino al tentato omicidio.