Ci risiamo

Airbnb in area Unesco, Codacons presenta ricorso al Tar contro Comune di Firenze

"Palazzo Vecchio non ha competenze per regolare la materia"

Airbnb in area Unesco, Codacons presenta ricorso al Tar contro Comune di Firenze
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Il Codacons presenta un nuovo ricorso al Tar contro la delibera (del 30 luglio 2024) di Palazzo Vecchio che ha reintrodotto il divieto di locazioni turistiche brevi nell’area Unesco.

Continua, così, il braccio di ferro tra Comune e le associazioni. Se da una parte a Palazzo Vecchio col blocco vorrebbero evitare lo snaturamento e l’identità del centro storico, dall’altra, secondo il Codacons, il Comune non ha competenze per regolare la materia "in quanto la disciplina delle forme di godimento della proprietà è sottoposta a riserva di legge statale".

"Questa nuova delibera è un maldestro tentativo di bypassare una sentenza e due leggi di fresca emanazione del governo italiano, non capiamo proprio come sia stato possibile – dice il presidente Carlo Rienzi, che rincara la dose –  Ogni gravame giudiziario rappresenta un costo salato per le tasche dei cittadini ed è per questo che stavolta, oltre alla richiesta di annullamento di una delibera che appare assolutamente inapplicabile, chiederemo al Tar di risarcire tutti i fiorentini".

Chiara la posizione da parte del Codacons:

"La disciplina dettata da tale delibera incide, come riconosce la stessa relazione posta a suo fondamento, nella materia della concorrenza, dei beni culturali e dell’ordinamento civile, materie tutte attribuite dall’articolo 117 della Costituzione alla potestà esclusiva dello Stato.

Pertanto il Comune non poteva intervenire sulla destinazione degli immobili del centro storico di Firenze in assenza di una legge statale che dettasse i relativi criteri".

Da qui il ricorso. Un’altra tegola, che fa seguito alla pioggia di ricorsi che c’è sull’argomento.

Ne sanno qualcosa anche i condomini di via Cavour a Firenze, che hanno cercato di mettere un freno all’affitto ai turisti, ma per il tribunale non si può vietare perché un regolamento di condominio non basta a modificare i diritti dei singoli inquilini

Ricorsi che non fanno altro che sottolineare, semmai ce ne fosse bisogno, la necessità e l’urgenza di una normativa nazionale ed europea che regolamenti il mercato degli affitti brevi.

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