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Aggressione a lavoratori pakistani in presidio davanti alla ditta Dreamland: individuati i primi otto aggressori

Aggressione a lavoratori pakistani in presidio davanti alla ditta Dreamland: individuati i primi otto aggressori
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Come ampiamente riportato dagli organi di stampa locali e nazionali, nel pomeriggio dello scorso 11
ottobre, un gruppo di circa 15 lavoratori di nazionalità pakistana aderenti alla sigla sindacale Si cobas,
nel corso di un presidio estemporaneo nelle adiacenze dell’ingresso dell’azienda tessile a conduzione
cinese denominata Dreamland, in via Galvani, è stato aggredito da un
gruppo composto da una decina di persone di nazionalità cinese, il quale, armato di bastoni, mazze da
baseball ed altri corpi contundenti, hanno colpito i lavoratori in presidio con violenza e con modalità
squadristica, costringendo quattro di loro a ricorrere a cure sanitarie.

Aggressione a lavoratori pakistani

L’attività d’indagine immediatamente attivata dalla Digos ha consentito di ricostruire in maniera
oggettiva e puntuale la dinamica degli eventi, anche grazie al supporto di materiale video fotografico, con
l’estensione di una dedicata e articolata informativa portata all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria per le
determinazioni di competenza.
Allo stato, l’attività di polizia giudiziaria della Digos, tuttora in corso, ha consentito di identificare di otto soggetti, tutti di nazionalità cinese, ritenuti direttamente convolti nelle violenze verso i presidianti.
Trascorsa la fase della prima attività autonoma di polizia giudiziaria, il Questore, in veste di Autorità
provinciale di Pubblica Sicurezza, attesa la conclamata ed oggettiva pericolosità sociale in termini di
turbativa dell’ordine e della sicurezza pubblica rappresentata dal contesto che si è reso autore del raid
punitivo, ha inteso intervenire nell’ambito delle proprie competenze per l’adozione di provvedimenti
chiaramente finalizzati alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.

Nei dettagli, questa Divisione Polizia Anticrimine ha adottato misure di prevenzione nei confronti di
ciascuno dei soggetti individuati e denunciati all’Autorità Giudiziaria quali autori dei reati, suscettibili di
aggravamento nel caso di recidiva di comportamenti di natura violenta ovvero di contegni connotati da
pericolosità sociale, mentre risultano tuttora la vaglio dell’Ufficio Immigrazione le rispettive situazioni di
regolarità sul territorio nazionale.
Sempre dalle risultanze investigative di questa Digos, è emerso come la matrice della “spedizione” ai
danni dei lavoratori sia individuabile negli ambiti imprenditoriali dell’azienda Dreamland, interessata all’agitazione sindacale in corso al momento dell’aggressione e dell’azienda, denominata Gruccia Creation, medesimo settore produttivo sita nel quartiere residenziale di Grignano, da ritenere collegata alla Dreamland sotto l’aspetto della proprietà.
Pertanto, sempre nell’ottica delle prerogative in capo all’Autorità Provinciale di pubblica sicurezza,
nell’odierna mattinata la Questura di Prato ha effettuato due specifici controlli all’interno delle
sopramenzionate aziende per verificare e riscontrare il rispetto delle norme che regolano il soggiorno sul
territorio nazionale in capo agli stranieri presenti.
L’attività è stata coordinata da questa Digos ed espletata con il concorso di operatori della Squadra
mobile, dell’Ufficio Immigrazione e della Polizia Scientifica.
I cittadini stranieri rivenuti ed identificati sono risultati in regola con le norme sul soggiorno.

Durante l’attività di controllo, presso la Gruccia Creation, la Digos ha provveduto a notificare due
verbali di elezione di domicilio nei confronti di altrettanti cinesi risultati coautori dell’aggressione.

L’attività della Questura di Prato prosegue sia negli aspetti di carattere investigativo, sotto il
coordinamento della locale Procura della Repubblica, per attribuire responsabilità penali ad altre persone
coinvolte negli eventi sia in quelli propriamente di competenza dell’Autorità Provinciale di pubblica
sicurezza, afferenti gli strumenti sanzionatori del Questore finalizzati al contrasto ed alla prevenzione di
qualsivoglia situazione che presenti ricadute o pregiudizi alla sfera della tranquillità sociale e dell’ordine
pubblico in genere

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