Accoltellata dall'ex: Martina continua a migliorare. "Proviamo pena per l'aggressore"
La studentessa fiorentina ricoverata ad Oslo ha subìto il quinto intervento in pochi giorni
Martina Voce è stata operata per la quinta volta. Un percorso sanitario lungo e per niente facile, ma a confortare la famiglia ci sono i progressi che ogni giorno compie da quel maledetto venerdì 20 dicembre, quando il suo ex Mohit Kumar, 24 anni, accecato dalla gelosia e dalla rabbia per una relazione finita, l’ha colpita con una trentina di coltellate per ucciderla.
Il bacio al padre e poi cinque ore sotto i ferri
L'intervento alla mano sinistra, quella usata per pararsi dai fendenti, è durato più di cinque ore ma è andata bene. "L’ho vista passare, sta bene, ha aperto gli occhi, ha provato a parlare un’altra volta - ha ancora il tubo della tracheotomia e riesce a dire alcune parole - mi ha mandato un bacio, le ho detto di farsi forza, che sono qui, lei ha alzato il dito per dire tutto ok. Sta bene è molto vigile: la cucciola è forte, sta andando bene", ha raccontato il padre Carlo
L'aggressore si è svegliato ed è stato spostato
La terribile aggressione è avvenuta all’interno del negozio di prodotti italiani di Oslo, in Norvegia, dove la studentessa fiorentina lavora parallelamente ai suoi studi in informatica. L’ex fidanzato è stato arrestato, anche se al momento si trova pure lui ricoverato: si è comunque risvegliato e i sanitari hanno provveduto a spostarlo in un reparto diverso da quello in cui è ricoverata la ragazza.
Provvidenziale l’intervento dei colleghi di Martina e in particolare di uno, Oliver, che ha ingaggiato un vero e proprio corpo a corpo con l’aggressore, rischiando a sua volta la vita per disarmarlo.
Il videoservizio di Italia7, televisione del nostro gruppo editoriale Netweek:
Le scuse per ora non accettate
A Oslo ci sono anche la mamma di Martina e la sorellina Luna. C’è stato anche un tentativo di porgere delle scuse da parte della famiglia di Kumar. Uno dei poliziotti che piantona il 24enne ha riferito a Carlo Voce che il padre dell’ex fidanzato lo voleva vedere per chiedere scusa per conto del figlio. La famiglia ha risposto però che non è il momento e che valuterà successivamente.
Nessun odio, solo pena
"Non ho nessun odio verso questo ragazzo, è vissuto due anni nella mia famiglia, ma io ora devo pensare a Martina, capisco la sua sofferenza ma non me la sento, ora devo preoccuparmi solo di stare vicino a mia figlia", ha detto il padre. "Proviamo solo pena per lui, non capiamo cosa gli sia successo" ha aggiunto lo zio.