Le Rsa toscane: "Aumentiamo le rette di 300 euro al mese se la Regione non ci aiuta"
I costi ricadrebbero su 10 mila famiglie che pagherebbero 300 euro in più al mese. L’assessora: "Siamo stupiti"
I gestori di numerose Rsa toscane sono di nuovo sul piede di guerra e chiedono alla Regione il riconoscimento dei costi effettivi e un adeguamento della quota sanitaria.
Una situazione che rischia di mandare in crisi il sistema
Minacciando che in caso non siano ascoltate debbano aumentare le quote a carico delle famiglie di 5-6 euro al giorno da febbraio e di altri 5 euro nei mesi successivi. Sono almeno 10 mila le famiglie toscane che rischiano di dover pagare 300 euro in più al mese.
Secondo i gestori, infatti, la situazione attuale rischia di mandare in crisi gran parte del sistema che conta 320 Rsa, 15mila ospiti, 14mila dipendenti e un indotto di 50mila persone.
"L'accordo del 2023 è superato"
“L’accordo del settembre 2023 firmato dai gestori e dalla Regione prevedeva un aumento di 5,10 euro a ospite evidenziando però come queste risorse fossero insufficienti – hanno fatto sapere i rappresentanti delle Rsa toscane -. Come possono quindi bastare oggi, di fronte ai rinnovi contrattuali? Rimane inoltre irrisolto il riconoscimento delle spese del 2024, mentre ha poco senso l’impegno della giunta per ulteriori investimenti nel 2026/2027, oltre il proprio mandato”.
L'assessora al sociale si dice stupita
“I provvedimenti annunciati si inseriscono in un percorso condiviso, che prende le mosse dal convegno che, il 7 maggio scorso, ha visto insieme associazioni dei gestori, centrali cooperative e organizzazioni sindacali per tutelare congiuntamente qualità dei servizi e del lavoro in Toscana – ha risposto l'assessore al Sociale della Regione, Serena Spinelli -. Le risposte sono state costruite nel tempo e mantengono fede agli impegni presi. Non mancheranno comunque ulteriori occasioni di approfondimento. Dispiace che, a fronte di risorse aggiuntive per 22 milioni che la Regione mette a disposizione dei servizi sociosanitari, ancor prima di conoscere il testo, si pensi di poterlo commentare in questi termini”.