Lavoro, per la Hsg di Arezzo da maggio è a rischio il futuro di 14 dipendenti
L'azienda del settore moda non ha mai fruito della cassa integrazione, ma ha perso l'asta per attività e stabilimento
Mentre il settore tessile abbigliamento vive giorni drammatici con un 2025 che ne annuncia molti altri, la Hsg di Arezzo Non ha mai fatto 1 ora di cassa integrazione. Va bene ma rischia di chiudere. L'azienda satellite di un gruppo bresciano che produce filati ed ha uno stabilimento con 14 addetti a Castel San Niccolò ha una sorta di scadenza: il prossimo 6 maggio, termine ultimo del contratto d'affitto.
La preoccupazione dei sindacati
“La Hsg – ha fatto sapere Alessandro Mugnai della Filctem Cgil – ha perso la gara per l’aggiudicazione di stabilimento e attività. Il nome dell’azienda vincente non è stato ancora reso noto ma sembra sia estranea al settore. Siamo quindi preoccupati per il proseguimento dell’attività e per i posti di lavoro".
L'incontro in Prefettura
Ieri, giovedì 9 gennaio, c'è stato anche un incontro in Prefettura ad Arezzo (nella foto di copertina tratta dal profilo Facebook della Cgil, il tavolo dei partecipanti), per tentare di trovare una soluzione che appare complessa. Ora ci sarà un tentativo di mettersi in contatto con la nuova proprietà scaturita dall’asta per conoscere le sue intenzioni. Lavoratori, Filctem e Cgil continuano il loro lavoro per garantire il futuro allo stabilimento e agli occupati di Castel San Niccolò.
La particolarità della vertenza
“Questa situazione è frutto di un paradosso creato da normative nazionali probabilmente obsolete e che non tengono di conto del tema della sostenibilità sociale nella definizione delle procedure. Noi abbiamo di fronte un’azienda che è sana, una società – la Hsg – che ha confermato la sua intenzione di proseguire l’attività se ci saranno le condizioni. Questa è la prima vertenza nella quale dobbiamo difendere l’occupazione in un’impresa che va bene e che vuol continuare l’attività”, hanno concluso i sindacati.
60 anni di storia
L’impresa è dal 1963 un fiore all’occhiello dei filati italiani, con commesse per grandi firme che rischia di chiudere i battenti per cinquemila euro, secondo le indiscrezioni. Di tanto infatti sarebbe stata superata l’offerta dell’attuale proprietario all’asta che si è svolta a fine novembre. L'offerta minima era di 1 milione e 130mila euro, con offerte in aumento di almeno 5mila euro. A farsi avanti è stato un imprenditore della zona, che ha presentato una busta con una cifra di poco superiore a quella della proprietà. Ciò basta per rischiare di chiudere un capitolo di storia del Casentino.