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E' di Viola Gelli la miglior tesi di astrofisica

Ha indagato le galassie nane satelliti facendo emergere cosa ci aspettiamo di vedere dall'universo primordiale.

E' di Viola Gelli la miglior tesi di astrofisica
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Tra oltre 50 elaborati, giunti da istituti e università di tutta Italia da parte di valenti giovani, già inseriti nel mondo della ricerca, con varie pubblicazioni e partecipazioni a congressi, e iscritti a corsi di dottorato, è stata la tesi magistrale della nostra concittadina Viola Gelli, 27 anni, dottoressa in fisica laureata presso l’Università degli Studi di Firenze, a risultare vincitrice della prima edizione del premio scientifico Geppina Coppola tenutosi il 12 novembre all’Auditorium dell’Osservatorio Astronomico a Napoli. Il concorso, promosso dall’Osservatorio astronomico di Capodimonte e dall’Aps Geppina Coppola, è nato per onorare la memoria di una giovane ricercatrice morta improvvisamente nel 2015 alle soglie di una brillante carriera e premia le migliori tesi di laurea in fisica o astronomia. La commissione ha deciso di premiare la dottoressa Gelli per la sua tesi dal titolo La popolazione stellare di galassie nane ad alto redshift perché sarà fondamentale per comprendere i processi di formazione delle prime galassie dopo il Big Bang alla luce dei dati che verranno forniti dal James Webb Space Telescope, che sarà lanciato nello spazio dalla Nasa nelle prossime settimane.

Viola dopo la laurea magistrale sta facendo il dottorato dell'università di Firenze ed è associata all'istituto di astrofisica di Arcetri. Da sempre appassionata di astronomia, dopo il diploma al liceo linguistico ha scelto la facoltà di fisica, materia in cui le quote rose spesso scarseggiano.
«Ho partecipato al concorso - spiega Viola - mandando il mio curriculum e la tesi incentrata su come si sono formate le galassie nel primo miliardo di anni dopo il Big Bang. In particolare ho analizzato una classe di sorgenti poco luminose ma fondamentali per la storia cosmica che sono le galassie nane satelliti che grazie al telescopio della Nasa saremo in grado di osservare per la prima volta. A dicembre questo straordinario strumento, il più grande mai costruito, sarà mandato in orbita e rivoluzionerà le teorie sull'universo perché sarà in grado di vedere lontanissimo, dandoci tante risposte sui primordi del nostro Universo, che ora ha 14 miliardi di anni. Nella tesi ho indagato le galassie nane mediante predizioni svolte tramite simulazioni, facendo emergere cosa ci aspettiamo di vedere dall'universo primordiale. Il telescopio della Nasa già nel 2022 ci fornirà alcuni dati importanti, dando dei riscontri alle mie rilevazioni. Il premio ricevuto a Napoli è stato per me una grande soddisfazione visto l'alto livello delle domande pervenute. È stato inoltre molto emozionante perché alla premiazione era presente la famiglia di Geppina, morta tra l'altro pochi giorni dopo aver dato alla luce la sua bambina. Adesso il mio futuro è nella ricerca, per ora a Firenze e poi forse all'estero visto che in Italia purtroppo i fondi per questo settore spesso vengono tagliati».

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