Disabilità: CooperHabile, “Bene fiction Rai1, ma non lasciateci soli in battaglia civiltà”

Rai1 accende i riflettori sul tema della disabilità e dell’importanza dello sport grazie a una nuova fiction sull’uomo che ha ispirato le Paralimpiadi.

Disabilità: CooperHabile, “Bene fiction Rai1, ma non lasciateci soli in battaglia civiltà”
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Rai1 accende i riflettori sul tema della disabilità e dell’importanza dello sport grazie a una nuova fiction sull’uomo che ha ispirato le Paralimpiadi. “Spero che attraverso la fiction si possa mandare un messaggio di attenzione nei confronti dei bisogni delle persone disabili e dell’importanza per loro di fare attività sportiva - commenta Stefano Innocenti presidente della Cooperativa CooperHabile onlus di Firenze, aderente a Confcooperative Toscana Nord - . Alleggerita la pressione della pandemia ora è necessario tornare a organizzare eventi importanti e a sostenere le tante realtà che si occupano di questa fetta importante di cittadini, spesso trascurata in questi due anni di pandemia. Chiedo alle istituzioni di aiutarci e di non lasciarci soli in questa battaglia di civiltà”.

Il 16 maggio, alle ore 21.25, Rai1 manderà in onda la fiction "A muso duro" in cui Fabio Insinna vestirà i panni di Antonio Maglio, un medico illuminato che prendendo spunto dagli studi e dalle metodologie del prof. Guttmann sul recupero dei paraplegici, già dalla metà dagli anni ’40 diede speranza e dignità alle persone disabili che, fino a quel momento, giacevano in un letto di ospedale, nascosti agli altri, alla società esterna. La fiction, diretta da Marco Pontecorvo, racconta la storia di quelle che saranno riconosciute come le prime Paralimpiadi che si svolsero a Roma nel 1960.

“Chiunque qualche anno fa, avesse detto che la tv di Stato, nel suo canale principe, avrebbe proiettato in prima serata la nascita dello sport per disabili nella nostra nazione, sarebbe stato preso per matto - commenta Innocenti -. Quelle persone disabili che negli anni sessanta venivano definiti “incapaci” o “disgraziati” o addirittura “infelici”, a Roma 1960 divennero di colpo atleti e avviarono un percorso che ci ha portato oggi ad avere il Comitato Italiano Paralimpico”. Innocenti spiega che per “chi ha una disabilità, l’attività motoria non né facile né scontata, per questo alcuni anni fa abbiamo costituito la nostra cooperativa, per cercare con pubblicazioni, incontri ed eventi, di diffondere la pratica sportiva fra le persone che nella vita, dalla nascita o in seguito ad un trauma o una malattia, hanno incrociato la disabilità”. CooperHabile Onlus è composta in maggioranza da persone disabili che dedicano il loro tempo a far funzionare la cooperativa. Con i primi utili, negli anni pre-Covid, CooperHabile è riuscita a regalare cinque costosissime carrozzine elettroniche per giocare ad hockey alla neonata squadra di Firenze. “Oggi - aggiunge Innocenti - stiamo soffrendo come tutti, ma continuiamo ad editare l’unico periodico che parla dello sport per persone disabili nella regione, continuiamo a partecipare a bandi europei sull’avviamento allo sport. Proprio nel prossimo mese concluderemo un bando con Spagna, Turchia, Croazia e Portogallo che ci ha consentito di far conoscere lo sport delle freccette ad una fetta di popolazione di ipovedenti e ciechi. E sempre in giugno, con Polonia, Romania, Turchia e Portogallo avvieremo un progetto per promuovere il basket in carrozzina. Il nostro impegno a fianco delle persone con disabilità è costante, ma è importante che, passata la tempesta del Covid, anche le istituzioni e i cittadini tutti si facciano sentire”.

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