Coldiretti Toscana premia i giovani agricoltori con gli Oscar Green: tra di loro anche il primo agricoltore-pilota di droni
I premi della diciottesima edizione sono stati assegnati a Firenze, a Casa Coldiretti, nell’ambito del progetto Agoragri.
Tecnologia, sostenibilità, innovazione, economia circolare, filiera corta, turismo rurale, agrididattica e nuovi media: sono questi i nuovi “attrezzi” da lavoro dei giovani imprenditori toscani alla testa della rivoluzione generazionale (e culturale) nelle nostre campagne.
Sono 3.176 i capi d’azienda che hanno meno di 40 anni impegnati nell’aggiornare e ridefinire il perimetro d’azione dell’agricoltura tradizionale per renderla più moderna, efficace, intelligente, produttiva e soprattutto resiliente al nuovo scenario climatico. L’obiettivo è produrre cibo di qualità, sano e rispettoso dell’ambiente e della salute dei terreni, con meno risorse in un contesto molto diverso da quello di appena pochi anni fa.
Gli Oscar Green di Coldiretti
Un assaggio del grande cambiamento in corso in Toscana lo hanno offerto, anche quest’anno, gli Oscar Green, il riconoscimento promosso da Giovani Impresa Coldiretti Toscana che punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto per il proprio futuro l'Agricoltura. I premi della diciottesima edizione sono stati assegnati a Firenze, a Casa Coldiretti, nell’ambito del progetto Agoragri. Alla premiazione hanno partecipato insieme alla Presidente di Coldiretti Toscana, Letizia Cesani e al Delegato Giovani Impresa Coldiretti Toscana, Francesco Panzacchi, la vice presidente regionale ed assessora all’agroalimentare, Stefania Saccardi ed il portavoce del Governatore Eugenio Giani, Bernard Dika.
Sette le aziende premiate che sono un po’ il modello di un’agricoltura che punta lo sguardo verso il futuro anche grazie a maggiori competenze e ad una maggiore predisposizione alla comprensione e all’utilizzo delle nuove tecnologie.
"I giovani imprenditori sono più innovativi e più attenti alla sostenibilità, più resilienti e nel caso specifico della nostra regione tra i più multifunzionali: il 28% delle aziende guidate tra gli under 40 ha sviluppato almeno un’attività connessa come l’agriturismo, la fattoria didattica o la produzione di energie rinnovabili che posiziona la nostra regione al secondo posto in Italia - ha spiegato Francesco Panzacchi, Delegato Giovani Coldiretti Toscana –. Certo, il ricambio generazionale non si sta rivelando una passeggiata e ci sono ancora molti elementi di criticità che ne rallentano l’attuazione, ma il dato incoraggiante deriva dal desiderio, e lo tocchiamo ogni giorno, di tanti giovani di affacciarsi nel nostro mondo. Le domande per l’ultima edizione del premio di primo insediamento sono un chiaro segnale di questo fenomeno. Questo desiderio va però sostenuto con forza ed azioni concrete tagliando la burocrazia e favorendo l’accesso al capitale fondiario ma anche con nuovi strumenti finanziari. La voglia non manca".
Le storie da Oscar
AGRICOLTURA DI PRECISIONE DALL’ALTO, MATTIA È il PRIMO AGRICOLTORE-PILOTA DI DRONE (cat. Impresa Digitale e Sostenibilità)
Mattia porta l’agricoltura di precisione dall’alto. Mattia Lusini, 26 anni, è il primo agricoltore-pilota della Toscana ad aver ottenuto l’abilitazione per poter impiegare gli aerei a pilotaggio remoto per controllare, monitorare ma anche concimare e seminare i terreni riducendo l’uso degli input non necessari, migliorando la sostenibilità delle pratiche e contestualmente la qualità dei prodotti.
Titolare di un’azienda cerealicola a Manciano, in maremma, Mattia ha maturato negli anni una grande passione per i droni che lo ha portato a frequentare una scuola di specializzazione dove ha ottenuto tre patenti tra cui quella che gli permette di operare anche in campo agricolo e nelle aree più impervie. Una tecnologia, quella dei droni da lavoro, che da terra, consente di controllare in pochi minuti grandissime distese di campi con un notevole risparmio di tempo, costi e manodopera, raccogliere dati grazie a telecamere infrarossi, sensori sofisticati e speciali lenti, elaborarli e fornire così all’agricoltore una panoramica digitale sullo stato di salute o di crescita delle sue coltivazioni.
Un punto di osservazione diverso che aiuta l’agricoltore a fare valutazioni e a decidere eventualmente quali interventi mettere in campo. Una soluzione molto utile anche per il controllo della fauna selvatica e per contrastare l’abbandono dei terreni più impervi che possono essere gestiti dall’alto.
"I droni sono sicuramente il futuro, sostituiranno per molte pratiche agronomiche i trattori soprattutto in terreni declivi con pendenze di oltre il 30%, e affiancheranno i tradizionali mezzi meccanici per un agricoltura sempre più sostenibile. – spiega Mattia - Purtroppo non sono ancora il presente a causa delle regole che abbiamo in Italia (a differenza degli altri paesi Germania e soprattutto Cina) che limitano l’uso dei droni. Questi nuovi strumenti di lavoro ci permetteranno, per esempio, di svolgere tante attività agricole come contrastare con tempestività la diffusione di malattie che sono una conseguenza dei cambiamenti climatici in atto o distribuire velocemente gli insetti antagonisti, seminare direttamente cereali e leguminose e soprattutto avere una mappatura puntuale dei terreni per consentirci di intervenire in caso di carenza di nutrienti o altri fattori che potrebbero compromettere la qualità e danneggiare il raccolto. Sto preparando la mia azienda al futuro e spero prima o poi di mettermi al fianco di tante altre aziende per portare questa tecnologia in altre realtà”. I droni agricoli possono trasportare molti chilogrammi di sementi e controllare in poche ore decine di ettari di terreni.
Gli altri vincitori
Tra le aziende under 40 più innovative, sostenibili e reattive ai cambiamenti premiate a Casa Coldiretti a Firenze vi è anche l'experience offerta dai fratelli Dori, Lorenzo e Lucia, nella loro fattoria di Roselle a Grosseto. Un'agrimerenda con vista sull'aia e la stalla, un pic-nic in fattoria che offre "la vera toscana, del food buono e sano, sostenibile, rispettoso dell’ambiente e dei cicli della natura".
Premiati poi tre fratelli di Certaldo (Firenze) la cui passione è per la cipolla tipica della cittadina fiorentina. Alessio (30 anni), Andrea (30 anni) e Mirko, il più grande di tre (36 anni), sono i più giovani custodi del seme della pregiata cipolla rossa. Un prodotto eclettico con il quale sono tante le sperimentazioni fatte e che presto saranno fatte: una serie di ricette, abbinamenti e trasformati inediti e fantasiosi come il salame a base di cipolla, i cantuccini con cipolla e cioccolato, i biscotti con cipolla, pomodoro e pecorino, il panforte alla cipolla candita e presto arriverà anche il primo panettone dolce di Natale con cacao, semi di cacao e cipolla di Certaldo naturalmente.
Si chiama “Erbavoglio” invece il rivoluzionario sistema nato dalla collaborazione internazionale tra la pisana HTS, azienda agricola di San Giuliano Terme, e la Facoltà di Agraria dell’Università di Pisa, che consente di creare manti erbosi molto più sostenibili e meno energivori trapiantando, e non seminando, le piantine. E’ il super tappeto su cui giocano già molte squadre del campionato di Serie A e serie B come l’Empoli, il Cagliari, il Pisa, della Ligue 1 e di altri campionati europei. Un sistema adottato anche per il centro di allenamento della Fiorentina, il Viola Park, numerosi centri sportivi, Golf Club e parchi pubblici sparsi in tutta Italia. Agricoltura e tecnologia si mescolano sotto la guida di Luca Pacini.
Vi è poi la curiosa storia della fattoria “La Pannocchia”. Sulla moderna Arca di Margherita Turchi (29 anni), imprenditrice e biologa, sono già saliti cavalli, capre, conigli e perfino mucche. E molti altri ci saliranno ancora. La fattoria, che si trova nella campagna di Castiglion Fiorentino ed è una delle 180 fattorie didattiche autorizzate in Toscana, è uno spazio all’aperto dove grandi e piccini vengono a contatto diretto con gli animali da cortile più comune imparando a relazionarsi con loro grazie a tantissime divertenti attività. Una realtà che anche le scuole del territorio stanno scoprendo.
Toscana Giaggiolo è una Cooperativa che riunisce più di 200 piccoli coltivatori toscani, è il riferimento principale in Italia per la produzione e vendita di rizomi d’Iris, una qualità unica esportata in tutto il mondo. La radice del giaggiolo è materia preziosa per la produzione di profumi, creme di bellezza, cosmetici, alcolici, preparati di erboristeria, vini e molto altro.
Ultimo - ma non ultimo - dei premiati è Marco Pacini, 40 anni appena compiuti, “boss” dell’Ortofruttifero di San Giuliano Terme, un colosso che produce ogni anno 50 milioni di piantine da orto destinate a garden, vivai e negozi, si è messo in gioco in prima persona. E’ lui, periodicamente, sui canali Facebook e Instagram, a dispensare informazioni e consigli su quando per esempio iniziare a piantare i pomodori, su quanta acqua dosare quando fa caldo e su quali prodotti coltivare, anche in autunno, per avere sempre a disposizione ortaggi freschi e sicuramente a millimetro zero. Una miniera di suggerimenti, uno stimolo per famiglie e giovani a sfruttare ogni spazio in casa o all’esterno per coltivare il proprio orticello ma anche un modo smart per svelare come si cucinano e raccontare le innovazioni che portano sostenibilità lungo tutta la filiera produttiva.