Assunzioni

Poggio a Caiano, trovare lavoro al tempo del Covid?

Ottenere un impiego sembra essere meno arduo quì rispetto ad altri contesti analoghi

Poggio a Caiano, trovare lavoro al tempo del Covid?
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Trovare lavoro ai tempi del covid19, con i licenziamenti bloccati e le aziende chiamate a resistere? Un’impresa, a occhio e croce. E le impressioni sembrano essere confermate dalla pratica. A Poggio però, ottenere un impiego promette di essere meno arduo rispetto ad altri contesti analoghi: dieci offerte di lavoro complessive, una ogni 1000 residenti. Numeri non particolarmente alti in valore assoluto e che in condizioni normali avrebbero destato perplessità. E’ difficile anche adocchiare un tirocinio, visto che non ci è apparsa alcuna offerta sotto quel profilo, dato il momento attuale appare difficile chiedere di più. E chi vuole lavorare nell’ambito del tessile ha qualche possibilità in più di essere assunto. Questa sembrerebbe la “situazione-lavoro” a Poggio, almeno in base a quanto emerso dall’indagine che Bisenziosette ha compiuto questa settimana. Con l’obbiettivo di rispondere principalmente a due domande: quante possibilità lavorative si trova davanti un cittadino poggese in cerca di un impiego in una fase storica come questa? E quali sono le figure professionali attualmente più richieste? Abbiamo quindi iniziato rivolgendoci al Centro per l’Impiego. E abbiamo trovato un’unica offerta, legata al tessile: un’azienda di Poggio cerca un tecnico dispositore. Offre un contratto a tempo indeterminato, ma al tempo stesso viene richiesto qualche anno di esperienza e quindi non tutti (soprattutto i giovanissimi) sono in possesso dei requisiti richiesti. Un posto appetibile, ma quantitativamente limitato. Per implementare il ventaglio di opzioni ci siamo quindi affidati alle piattaforme di ricerca lavorativa del web. Ed è venuta fuori qualche altra opportunità, potenzialmente. Partendo di nuovo dal ramo del tessile e dell’abbigliamento una pelletteria cerca un operaio in apprendistato, una ditta è alla ricerca di un operaio esperto di manutenzione di macchinari tessili. E sembra quasi un paradosso agli occhi dell’osservatore più distratto. Tanto più che le prime scorie del post-lockdown si sono già fatti sentire, visto che l’ultima rilevazione della Camera di Commercio di Prato risalente allo scorso giugno segnalava complessivamente 897 ditte tessili sul territorio. Un numero rimasto stabile rispetto all'anno precedente, con il vero decremento che risale piuttosto al 2017, quando ne furono rilevate 909. Una diminuzione che rese vana la crescita del 2016 (ovvero 930, “contro” le 927 del 2015). Una contrazione evidente, per quanto più contenuta rispetto ad altri contesti comunali. Le fabbriche sono numericamente in calo, così come quelle operanti nel cuoio. Al tempo stesso tuttavia, le confezioni (in primis quelle di matrice orientale) sono in netta crescita, consolidando un trend in vigore da anni. E capovolgendo un luogo comune, in quel che ha tutta l’aria di essere un caso particolare: diversamente dal capoluogo, in questo caso specifico nell’ultimo decennio il numero di ditte operanti nel distretto-moda poggese è cresciuto. Tornando alla nostra ricerca, notiamo altre offerte: un ristorante offre un contratto (part time) per un nuovo cameriere, un centro estetico vuole inserire un’estetista nel proprio organico, una ditta chimica seleziona un operaio. Ma si cercano anche due badanti e due collaboratori commerciali. Profili abbastanza variegati, insomma. In attesa di novità legate ai prossimi mesi (positive, si spera) il mondo del lavoro poggese sembra ripartire dalla tradizione, almeno per la richiesta: avanti con il tessile, ancora una volta.

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