L'evento

Dalla mostra al Museo del Tessuto agli Oscar

Tra i candidati al prestigioso riconoscimento come miglior costumista c’è anche il fiorentino Massimo Cantini Parrini, ospite a Prato con una mostra speciale e premiato al Prato Film Festival 2020. Il direttore artistico della rassegna soddisfatto della nomination

Dalla mostra al Museo del Tessuto agli Oscar
Pubblicato:

rande soddisfazione per l’Italia e per la Toscana soprattutto in vista dei prossimi Premi Oscar che si terranno nella notte italiana del 25 aprile prossimo. Grande soddisfazione perché tra i tre candidati italiani, in corsa ognuno in una categoria diversa, ce ne sono ben due toscani. Oltre alla voce di Laura Pausini, candidata con la sua canzone «Io sì» per il film «La vita davanti a sé», ci sono anche la truccatrice livornese Dalia Colli e il costumista fiorentino Massimo Cantini Parrini. Entrambi sperano di poter portare a casa l’ambita statuetta grazie al lavoro svolto nel film di Matteo Garrone «Pinocchio», ma dovranno fare i conti con gli altri contendenti.
Fin dall’uscita nelle sale il film di Garrone ha riscosso un enorme successo, soprattutto per quanto riguarda il reparto tecnico. Oltre agli interpreti, tra i quali molti toscani, da Roberto Benigni nel ruolo di Geppetto a Massimo Ceccherini in quello della Volpe, «Pinocchio» si è distinto proprio per la fotografia, la scenografia, il trucco e i costumi. Questi ultimi sono stati anche protagonisti, per diversi mesi, al Museo del Tessuto di Prato in una mostra unica e completamente immersiva che ha accolto anche il David di Donatello, vinto dall’artista proprio per questo film.
E proprio per questo Massimo Cantini Parrini è stato a Prato in più occasioni, sia per presentare e visitare la mostra sia in occasione del Prato Film Festival 2020 che si è svolto nel mese di agosto al Castello dell’Imperatore. In quell’occasione l’artista, dopo essere stato premiato, aveva ringraziato la città per l’accoglienza con queste parole: «Ricevere il premio a Prato è una doppia felicità: è una città che mi ha onorato e accolto benissimo, con una mostra stupenda, e che ha avuto non solo il coraggio di proporla, ma anche la generosità di prorogarla fino a ottobre. Da fiorentino, devo dire che il fatto che questo riconoscimento arrivi da una città che non è la mia, ma che amo e frequento spesso, è davvero emozionante».
Data, quindi, la recente visita in città e la premiazione nella scorsa edizione della rassegna, il direttore artistico del Prato Film Festival Romeo Conte ha voluto dire la sua riguardo la nomination del costumista. Nella dichiarazione rilasciata si è detto molto soddisfatto e ha aggiunto anche qualche anticipazione riguardo la prossima edizione del Festival.
«Siamo felici per questa bellissima notizia – ha affermato – che premia il lavoro di questo geniale costumista, così legato al nostro Festival. Speriamo di averlo con noi anche per la prossima edizione, che si terrà dal 26 al 31 luglio al Castello dell’Imperatore, e in parte probabilmente al Convitto Cicognini o al PIN, il Polo Universitario di Prato. Questa nona edizione sarà dedicata all’attore e poeta Carlo Monni, scomparso otto anni fa. Saranno proiettati dei film che lo vedono protagonista, e sarà allestita alla Saletta Campolmi una mostra fotografica in ricordo della sua vitalità. Monni era molto legato a Prato, dove aveva tanti amici, fra cui il suo amico storico Franco Casaglieri».
Non resta, quindi, che aspettare il 25 aprile per il responso degli Oscar e, poi, il 26 luglio per una nuova edizione del Prato Film Festival.

Seguici sui nostri canali