Allevatori colpiti da predazioni, scatta l’economia circolare per le carcasse
Si tratta di una misura adottata ancora in via sperimentale per le province di Arezzo, Grosseto e Firenze
E’ stata attivata una soluzione all’insegna dell’economia circolare a favore degli allevatori colpiti da eventi di predazione.
Grazie alla delibera approvata a fine maggio e proposta dalla vicepresidente e assessora all’Agricoltura Stefania Saccardi, la Regione finanzierà la rimozione e lo smaltimento delle carcasse degli animali predati da attacchi da parte di lupi o canidi e le carcasse potranno essere riutilizzate per alimentare gli esemplari di lupo custoditi nel parco faunistico dell’Amiata.
“Si tratta di una misura adottata ancora in via sperimentale per le province di Arezzo, Grosseto e Firenze, le aree dove avviene il 90% delle predazioni della Toscana – spiega la vicepresidente Stefania Saccardi - . La Regione finanzierà l’Unione dei Comuni montani che provvederanno a recuperare le carcasse e a custodirle in celle frigo.
Saranno così sollevati gli allevatori, nel caso siano stati colpiti da una predazione, dal sostenere l’ulteriore spesa dello smaltimento delle carcasse e, al tempo stesso, si verrà incontro al bilancio dell’Unione dei Comuni montani dell’Amiata grossetana, che ha in affidamento la gestione del lupo e degli ibridi custoditi nel cosiddetto Fortino del lupo, un'area ben recintata in cui gli animali sono lasciati in libertà nel Parco dell’Amiata, uno spazio nato proprio per mitigare i conflitti dovuti alla presenza di lupi e ibridi”.
Le procedure di smaltimento saranno eseguite in collaborazione con gli uffici delle Asl e in base alle norme e i regolamenti europei.
Concluso il periodo di sperimentazione, se l’attività avrà dato buoni risultati, sarà estesa dalle tre province campione a tutta la Toscana.