Cyberbullismo

Filmano compagno di classe e lo deridono sulle chat

E' successo all'interno di un istituto tecnico nel fiorentino

Filmano compagno di classe e lo deridono sulle chat
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Lo deridono, poi lo filmano e condividono i video nelle chat di whatsapp. Così quei video fanno il salto di telefono in telefono. Il gruppo dei bulli già dice tutto. Si chiama "ne busca". L'ipotesi di reato per gli inquirenti è cyberbullismo. Nello specifico minacce e lesioni aggravate.

I fatti all'interno di un istituto tecnico fiorentino

Succede all'interno di un istituto tecnico nel fiorentino. La vittima è un compagno più debole. Così svegliarsi la mattina, andare a scuola diventa piano piano un incubo da dover uscire. I fatti risalgono al 25 gennaio scorso. Per gli inquirenti oltre alle parole i bulli si sarebbero spinti anche alle botte. Saranno però le indagini a dirlo. Intanto nei giorni scorsi ai tre sono stati sequestrati i telefono cellulari. La speranza che da qui emerga qualcosa in più, oltre le parole. I cosiddetti fatti inconfutabili.

Bullismo e cyberbullismo, i numeri in Italia

Sono 3.405 i ragazzi e le ragazze di tutta Italia tra i 14 e i 26 anni che hanno preso parte all’Osservatorio indifesa2022-23 realizzato da Terre des Hommes, insieme a OneDay e alla community di ScuolaZoo.

Bullismo e cyberbullismo sono due fenomeni sempre molto presenti tra i giovani. Fra loro il 47,7% è vittima di bullismo o cyberbullismo e il pretesto principale per il quale vengono attaccati è l’aspetto fisico (ce lo dice il 37% dei partecipanti). Seguono, ma con ampio distacco, origine etnica 7%; orientamento sessuale 5%; condizione economica 3,5%; religione 3,3%; identità di genere 1,9%; disabilità 1,3%.

Ben 5 giovani su 10 hanno assistito a violenze fisiche – specie scherzi pesanti (38%) e aggressioni (19%). Tra le violenze psicologiche invece spiccano episodi di emarginazione ed esclusione (48%) e le umiliazioni pubbliche (38%).

Gli effetti di questo tipo di violenza tra pari generano perdita di autostima e di fiducia negli altri nel 38% dei rispondenti, oltre a isolamento e allontanamento dal resto dei coetanei (21%). Il 21% nota un peggioramento del rendimento scolastico o addirittura il rifiuto della scuola. Il 19% tra ragazzi e ragazze dice di aver sofferto di ansia sociale e attacchi di panico, e tra gli effetti subiti dalle vittime di bullismo ci sono anche disturbi alimentari (12%) depressione (11%) e autolesionismo (8%).

I ragazzi non chiedono aiuto agli adulti

Solo il 5% tra loro si rivolge ad un adulto o a uno sportello se assiste a episodi di bullismo o cyberbullismo. Il 14% non fa nulla, la maggioranza tra loro cerca di dare un supporto diretto alla vittima e non lasciarla sola 29,5%.

D’altra parte, sia che ne siano vittime o meno, il 31,5% dei ragazzi e delle ragazze non parlano con nessuno di bullismo e cyberbullismo. Il 24% ne parla con amici, il 21% con la mamma (mentre solo il 3% ne parlerebbe col papà!)  solo il 6% con gli insegnanti, solo l’1,42% ne parla con lo psicologo a scuola, nonostante i ragazzi chiedano a gran voce il supporto psicologico.

A tal proposito per il 70% tra i partecipanti al sondaggio la scuola non fa abbastanza per prevenire questi due fenomeni.

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