Movida Santo Spirito, don amareggiato: «Comune doveva parlarci dei concerti sul sagrato della chiesa»
«Non abbiamo avuto niente da ridire su come sta andando qui, a Santo spirito, anzi con le disposizioni di Prefettura Questura e amministrazione per ora sta andando bene, così come è avvenuto l'anno scorso: da giugno fino a dicembre è andato benissimo, anche se poi si è un po' mollato la presa. Siamo convinti che un buon controllo serve a migliorare la situazione».
Sono le parole di Padre Giuseppe Pagano, priore della basilica di Santo Spirito, che tuttavia non è soddisfatto dal programma di concerti sul sagrato: il riferimento è al cartellone di iniziative che andranno avanti fino al primo fine settimana di settembre, a cura di due associazioni del territorio. Eventi che, nelle intenzioni di Palazzo Vecchio, insieme all’ordinanza anti bivacco, avrebbero dovuto fare da deterrente alle scorribande notturne.
«Noi vogliamo distinguere l'aspetto dei controlli – continua padre Pagano – , che stanno funzionando, da un'altra questione, quella degli spettacoli sul sagrato; noi avevamo chiesto già l'anno scorso e negli anni precedenti, di essere interpellati con un certo anticipo: l'anno scorso sono arrivati il giorno prima con il manifesto e il programma già pronto, e noi per rispetto nei confronti delle persone che lavorano, abbiamo chiuso due occhi, ma abbiamo chiesto per l'anno successivo (il 2022, n.d.r.), di essere informati per tempo, primo per rispetto nei confronti della comunità che gestisce il sagrato, secondo perché sul sagrato, che è un luogo sacro, non ci si può fare qualsiasi cosa; sarebbe stato opportuno almeno parlarne prima, dialogare, per capire che cosa è idoneo e cosa non lo è. Io non dico che bisogna sempre fare musica sacra, ma se parliamo di eventi culturali, devono esserlo davvero, e non, con tutto il rispetto, spettacoli un po' da baraccone da circo: non mi pare rispettoso, così, non perché io abbia niente contro chi fa musica da baraccone da circo, ma ci sono altri luoghi per fare questo. I fedeli vogliono che Santo Spirito mantenga un certo livello come da tradizione. Santo Spirito ha sempre mantenuto un alto livello culturale, fin dal 1300 e questa tradizione noi la vogliamo rispettare. Per sempio, da settembre avremo tre mesi di eventi per i 60 anni dal ritrovamento del Crocifisso, e, non per vantarci, ma quello è il livello che secondo me deve mantenere Santo Spirito, sia all'interno sia sul sagrato. Ripeto, non è che siamo qui a fare i bacchettoni, sono conferenze di qualità, concerti di qualità. Se ci mettiamo d'accordo su questo, bene, se invece c'è la prepotenza e l'arroganza di chi pensa che solo perché ha un ruolo all'interno dell'amministrazione possa fare quello che vuole, allora lo si dica, e noi possiamo sottostare, ma continueremo a dire la nostra: il sagrato è di nostra competenza, quindi ci vuole la nostra autorizzazione; l'altro aspetto è quello di concordare prima il programma: anche quest'anno lo abbiamo avuto solo due giorni prima che iniziasse».
Avete parlato di questo con la neo assessora alla cultura Alessia Bettini?
«Sì, c'è stata una telefonata non molto bella... Io credo che si debba essere rispettosi dei diritti di ogni cittadino».
Cosa è successo? Non vi ha dato nessuna risposta?
«No, ci ha chiuso solo il telefono in faccia, si è arrabbiata, perché io non le mando a dire: le cose mi piace dirle in faccia, eppure ho detto quello che ho riferito ai giornalisti che mi hanno interpellato, e cioè che anche quest'anno si è ripetuta la stessa situazione dell'anno scorso, e all'incontro dell'anno scorse c'era anche Alessia Bettini oggi neo assessora alla cultura. Mi dispiace che certe cose si svolgano in un certo modo: anche se siamo preti, frati, un po' di intelligenza ce l'abbiamo, non è che siamo sciocchi. Io dico sempre, sono qui di passaggio, sono un frate, domani i miei superiori mi possono mandare da un'altra parte, però Santo Spirito la sento mia, e voglio rispettarla, perché in questo modo rispetto anche chi crede ancora in certi valori: questo è un luogo religioso, di arte e di cultura, noi non veniamo meno a questo impegno; adesso ci sono i concerti dei Pueri Cantores, e mi dispiace che il Comune, pur essendo coinvolto in questa iniziativa, nel preparare il programma non si sia accorto che ha sovrapposto i giorni; io temo che queste iniziative vengano preparate in quattro e quattr'otto, in modo affrettato. Io rispetto tutto, però chiedo correttezza, ed eravamo d'accordo su questo, ero stato chiaro l'anno scorso ; spero che questa volta si capisca. Io non ho astio contro nessuno, il mio unico interesse è vedere rispettare la nostra comunità i nostri fedeli, e il luogo».
Anche lei, padre, non si è sentito rispettato ?
«Penso più al luogo, a me personalmente non importa, io le cose le dimentico subito dopo, ma il rispetto del luogo quello sì, ogni volta che vedo certi filmati, che mi vengono inviati dalle persone, per me è come una pugnalata nel cuore. Ci tengo ancora una volta a dire che non voglio confondere le cose: sono riconoscente perché veramente si sta facendo da quasi un anno un bel lavoro, lo ho detto anche al sindaco alcuni mesi fa, che se si vuole si può. Sono convinto che anche nei giovani, piano piano con l'educazione, che aiuta a crescere, possa formarsi una mentalità che fa comprendere loro che il luogo deve essere rispettato».
Di Olivia Soldi