Campi Bisenzio

Un giardino per “La Baldissera”

Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale, con una delibera di Giunta, ha previsto di intitolare la grande area verde di via Petrarca a “La Baldissera”

Un giardino per “La Baldissera”
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Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale, con una delibera di Giunta, ha previsto di intitolare la grande area verde di via Petrarca a “La Baldissera”, la trecciaiola fiorentina Barsene Conti, promotrice, sul finire dell’Ottocento, di uno dei primi scioperi nella Piana e nella provincia fiorentina.

La proposta è stata avanzata al Comune dalla Cooperativa sociale “Chicco di Grano” che ha curato nel 2019 la realizzazione del progetto “En plein air – atelier algiardino pubblico di via Petrarca” per programmi culturali di partecipazione attiva ed inclusione sociale nelle periferie. Esattamente 125 anni fa, il 15 maggio 1896,  Barsene Conti, sdraiandosi sui binari del tram all'altezza di Brozzi diede il via allo sciopero delle trecciaiole: le lavoratrici assaltarono e distrussero un carico di cappelli di paglia destinato a Firenze. Le prime sollevazione, al grido di “pane e lavoro”, si ebbero a Peretola ma ben presto seguirono anche a  Campi Bisenzio, Brozzi, San Donnino, Signa, Lastra a Signa ed in breve tempo tutta l'area della Piana fiorentina e pratese partecipò della protesta. Le trecciaiole dichiararono uno sciopero che si allargò in tutti i 63 Comuni della provincia di Firenze, facendo esplodere l’intero comprensorio della paglia. In quegli anni nella Piana, come nel resto d’Italia, i mutamenti dei metodi di produzione e alcuni anni di carestia portarono parte consistente dei lavoratori ad abbandonare i campi per cercare impiego nell’industria e nella manifattura. Questo fu anche per le donne: figlie e mogli di contadini e mezzadri si offrirono di “fare la treccia”, arrivando a ben 85.558 trecciaiole nella Provincia nel 1895. Circa un terzo aveva meno di 15 anni. Le trecciaiole, ovvero le lavoratrici che intrecciavano i fili di paglia per realizzare cappelli, protestarono contro una dura riduzione delle paghe effetto di una profonda crisi del settore. Ciò che originò gli scioperi, infatti, riguarda una situazione non molto diversa da quanto stiamo vivendo anche nei giorni nostri. Fino a più della metà dell’Ottocento il prodotto fiorentino aveva controllato il mercato internazionale, ma dal 1885 l’immissione sul mercato di prodotti similari provenienti dalla Cina, dal Giappone, ma anche da Napoli, dalle Marche e dal Casentino, fece crollare il mercato toscano dove peraltro era invece aumentata la richiesta di lavoro. La conseguenza di tutto questo fu la riduzione degli stipendiper tutte le trecciaiole. Nel 1896 le retribuzioni in alcuni casi diminuirono più del 50% rispetto all’anno precedente e così le trecciaiole, decisero di entrare in sciopero. L’inedita protesta durò circa un mese e gli scontri con le forze dell'ordine furono numerosi. Allo sciopero si unirono le impagliatrici di fiaschi ad Empoli e le tabaccaie di Firenze. Quanto narrato rappresenta una pagina importante della storia sindacale italiano: di fatto costituì  il primo sciopero in Toscana di rivendicazione salariale del lavoro femminile. La Piana, da Pistoia a Firenze, fu sconvolta dal tumulto delle donne in sciopero, persone umili, molto spesso analfabete, abituate a stare in casa che d’improvviso rivelarono una forza che non si poteva ignorare, e che arrivò anche a manifestazioni violente. Le donne, in tutta la Piana, cercarono di bloccare la produzione nelle fabbriche ed invitarono gli operai allo sciopero. Accogliendo la richiesta, l’amministrazione comunale ha avviato le procedure autorizzative per l’intitolazione del giardino a Barsene Conti e nelle prossime settimane, ottenute tutte le autorizzazioni, sarà prevista la cerimonia di intitolazione ad una donna che è stata protagonista nella storia d’Italia.

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