LA SENTENZA

Parà Tiziano Celoni morto in caserma a Pisa, commilitoni condannati per omissione di soccorso

Dopo averlo accompagnato fino alla sua branda, Augusto Simeoni e Alessio Fracassi non prestarono soccorso al 27enne di Viterbo

Parà Tiziano Celoni morto in caserma a Pisa, commilitoni condannati per omissione di soccorso
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La Corte d'Appello di Firenze ha confermato la condanna di 8 mesi di reclusione per Augusto Simeoni e Alessio Fracassi, accusati di omissione di soccorso per la morte nella caserma Gamerra di Pisa di Tiziano Celoni, paracadutista in fermo permanente di 27 anni originario di Viterbo. A riportarlo è La Nazione.

Quando il giovane parà fu soccorso nel pomeriggio del 10 novembre 2017 era già troppo tardi. Secondo l'accusa, dopo aver accusato un malore, Celoni non fu aiutato dai suoi tre ex commilitoni i quali lo lasciarono sulla branda. Assieme a Simeoni e Fracassi vi era anche Fabio Tirrito - più anziano e alto in grado - già condannato a un anno e tre mesi (pena sospesa) per omicidio colposo due settimane fa.

L'accaduto

Era la sera del 9 novembre 2017 quando Celoni e Tirrito uscirono assieme trascorrendo tutta la nottata fuori. Intorno alle 7 delle mattino, Tirrito avrebbe chiamato Fracassi e Simeoni per farsi aiutare a portare Celoni - avrebbero assunto alcol e droga - sulla sua branda, prima di andarsene e lasciarlo lì senza prestargli soccorso. Circa 6 ore più tardi fu Fracassi a trovare il 27enne agonizzante, che di lì a poco sarebbe morto.

Inutile a quel punto la chiamata al 118. Il personale sanitario quando giunse sul posto non potè che constatare il decesso di Celoni. Dopo la giustizia, i genitori cercano chiarezza su quanto sia accaduto veramente in caserma quella notte. La difesa intanto fa sapere che vi sarà un ricorso in Cassazione.

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